24 febbraio 2011





21 febbraio 2011

PAOLO ULIAN A FAENZA

Giovedì 11 Febbraio Paolo Ulian, grande designer italiano del nuovo millennio ha tenuto una conferenza presso l'ISIA di Faenza. "La Forma dei pensieri".


Enzo Mari e Paolo Ulian
"Penso che sia stato un incontro reciproco, di quelli che capitano perché così doveva essere. Tutto ciò che facevo per gioco da ragazzino assomigliava molto a quello che faccio oggi come mestiere. Non provengo da una famiglia molto agiata e quindi la mia inclinazione a inventare e costruire si è trasformata in una vera e propria necessità per avere a disposizione giochi e strumenti altrimenti irraggiungibili. Mi sono costruito da solo quasi tutto pur di riuscire a ottenere ciò che mi attraeva in quel momento."

20 febbraio 2011

4 febbraio 2011

>SCENOGRAFIA_Belgrado Sarajevo

"il treno infila subito il ponte ferroviario e, una volta oltre il fiume, si trova a costeggiare grandi edifici bianchi e regolari, stradoni ampi e nuovi centri commerciali.Oltre si spalanca la periferia: un disordinato, casuale e micidiale groviglio di casupole, palazzacci, prefabbricati e spazi industriali"

"I politici costruiscono muri, ma la ferrovia non conosce confini..."

"Prima che crollasse tutto, qui non c' erano visti ne' confini: prendevo il treno fino a Trieste per riempirmi la valigia di jeans e caffe'"

COMPAGNIA TEATRALE "ANGELO SOLAROLI"



Regista:                                                                               Paolo Massari
Fotografo:                                                                                                   Alessandro Camurani
Scenografia:                                                                                                       Silvia Dal Prato
Luci e Suoni:                                                                                                      Monica Chiarini
                                                                                                                          Matteo Cortesi
           



"la fine bruciata delle case, l'acqua tintillava i rubinetti, panni appesi sui fili restavano appesi alle finestre sgocciolando facendo dei corpi umani memoria di fantasmi"